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Mirtillo: terreno, pH e irrigazione corretti

Introduzione

Il mirtillo è una delle piante da frutto più apprezzate nel mondo, sia per il suo valore alimentare e nutrizionale, sia per la bellezza del suo portamento. Appartenente al genere Vaccinium, della famiglia delle Ericaceae, comprende diverse specie spontanee e coltivate, adattate a differenti climi e suoli.

Le piante di mirtillo sono tipiche delle zone temperate e montane dell’emisfero boreale. In Italia si trovano spontanee nei boschi freschi dell’arco alpino e appenninico, ma oggi la coltivazione è diffusa anche in pianura, grazie a varietà selezionate più resistenti e produttive.

Fra le specie più note si distinguono il mirtillo nero europeo (Vaccinium myrtillus), il mirtillo americano (Vaccinium corymbosum), e il più recente e rustico mirtillo siberiano, noto anche come Lonicera caerulea var. kamtschatica.


Caratteristiche della pianta di mirtillo

Mirtilli blu e foglie verdi umide, ideale per la coltivazione dei piccoli frutti in vaso con terreno acido

La pianta di mirtillo è un arbusto di piccole dimensioni, generalmente compreso tra 40 cm e 1,5 m d’altezza a seconda della specie. I rami sono sottili, le foglie ovali, caduche e di colore verde chiaro, che in autunno assumono sfumature rossastre.

I fiori sono campanulati, di colore bianco o rosato, e compaiono in primavera. I frutti, comunemente chiamati mirtilli, sono bacche tondeggianti blu o nero-violacee, ricoperte da una leggera pruina cerosa.

Il sapore varia da dolce a leggermente acidulo, a seconda della varietà e della maturazione. Le bacche sono ricche di antociani, vitamina C e sostanze antiossidanti, per cui sono considerate alimenti funzionali di grande valore salutistico.


Tipologie di mirtillo coltivato

Esistono diverse specie e varietà di mirtillo coltivate in Europa e nel mondo, ognuna con esigenze specifiche di terreno, temperatura e pH.

Mirtillo nero europeo (Vaccinium myrtillus)

È la specie spontanea più comune nei boschi italiani. Cresce bene fino a 2000 metri di altitudine, in terreni acidi e ricchi di humus. La pianta è bassa e i frutti, di colore blu scuro, sono piccoli ma aromatici. È molto apprezzato per il sapore intenso e per l’alto contenuto di pigmenti antocianici.

Mirtillo americano (Vaccinium corymbosum)

Conosciuto anche come “highbush blueberry”, è oggi la specie più coltivata per la produzione commerciale. A differenza del mirtillo europeo, raggiunge altezze superiori al metro e produce frutti più grandi e dolci.

Si adatta bene anche ai climi temperati, purché il terreno sia acido e ben drenato. È il tipo più diffuso nei giardini e nei vasi domestici.

Mirtillo siberiano (Lonicera caerulea var. kamtschatica)

Conosciuto come “haskap” o “honeysuckle berry”, non appartiene al genere Vaccinium, ma al genere Lonicera. Tuttavia, è comunemente incluso tra i mirtilli coltivati per la somiglianza dei frutti.

Si tratta di un arbusto rustico e molto resistente al freddo (fino a –40 °C), originario della Siberia e del Giappone settentrionale. È ideale per chi vive in zone montane o con inverni rigidi. La coltivazione del mirtillo siberiano sta crescendo anche in Italia per la sua adattabilità e la produttività precoce.


Origine e diffusione del mirtillo siberiano

Il mirtillo siberiano è una pianta straordinariamente rustica, capace di adattarsi a terreni poveri e climi rigidi. È originario della penisola di Kamčatka, in Siberia orientale, e di alcune regioni del Giappone (Hokkaido).

In natura cresce ai margini delle foreste boreali, dove le estati sono brevi e le temperature restano fresche. Proprio questa capacità di fruttificare in condizioni estreme lo rende particolarmente interessante per l’orticoltura domestica e biologica.

Il suo nome botanico completo è Lonicera caerulea var. kamtschatica. In inglese è noto come “Haskap berry” o “Blue honeysuckle”. In Italia viene comunemente chiamato mirtillo siberiano per la somiglianza dei frutti con quelli del mirtillo comune, anche se appartiene a un genere botanico diverso.

I frutti sono allungati, di colore blu intenso con riflessi cerosi e polpa tenera. Il sapore è dolce e leggermente acidulo, con note di lampone e ribes nero. La raccolta avviene già a fine maggio, ben prima del mirtillo americano, rendendolo uno dei primi piccoli frutti della stagione.


Terreno e pH ideali per il mirtillo

Il mirtillo, in tutte le sue varietà, richiede un terreno acido, leggero, e ricco di sostanza organica. Il pH ottimale per la coltivazione varia da 4,5 a 5,5, valore tipico dei terreni per piante acidofile.

Un suolo neutro o calcareo provoca carenze di ferro e magnesio, visibili con l’ingiallimento delle foglie (clorosi ferrica). Per questo motivo è fondamentale controllare periodicamente il pH del substrato e, se necessario, correggerlo con torba acida o zolfo granulare.

Il terreno ideale per la pianta di mirtillo è composto da torba bionda, fibra di cocco e sabbia silicea, mescolate in parti uguali. In vaso, è consigliabile un contenitore profondo almeno 35–40 cm con ottimo drenaggio, perché il mirtillo soffre facilmente i ristagni idrici.


Irrigazione del mirtillo

L’irrigazione del mirtillo è un altro elemento determinante per una buona fruttificazione. Questa pianta necessita di umidità costante, ma non tollera l’acqua stagnante.

L’acqua deve essere dolce, preferibilmente piovana o decalcificata, perché l’eccesso di calcare alza il pH del terreno e blocca l’assorbimento dei nutrienti.

È importante bagnare con regolarità, mantenendo il terreno sempre leggermente umido. Nei periodi più caldi, si consiglia di irrigare la mattina presto o la sera, evitando di bagnare le foglie e i frutti per non favorire muffe o marciumi.

L’uso di un impianto a goccia con timer è ideale per mantenere un apporto idrico costante, soprattutto nella coltivazione in vaso.


Differenze tra le specie di mirtillo

Le principali differenze tra le specie di mirtillo riguardano il portamento, il clima preferito, la precocità e le caratteristiche del frutto.

  • Il mirtillo nero europeo cresce spontaneamente nei boschi, ha frutti più piccoli e un aroma intenso, ma è meno produttivo.
  • Il mirtillo americano (Vaccinium corymbosum) è più vigoroso e adatto alla coltivazione intensiva, con bacche grandi, dolci e facili da raccogliere.
  • Il mirtillo siberiano è il più precoce e resistente al gelo, ma produce frutti dalla forma allungata e dalla polpa più tenera.

Queste differenze rendono le varie specie complementari: il mirtillo americano è ideale per climi temperati, quello siberiano per regioni fredde, e quello europeo per zone montane e boschive.


Coltivazione del mirtillo siberiano

La coltivazione del mirtillo siberiano è molto semplice e adatta anche ai principianti. La pianta si adatta bene a terreni neutri o leggermente acidi, purché ben drenati. A differenza del Vaccinium corymbosum, non necessita di suoli particolarmente acidi e cresce anche in terreni argillosi.

Ama il sole pieno, ma può tollerare anche l’ombra parziale. È autofertile solo in parte: per ottenere raccolti abbondanti è consigliabile piantare due o più varietà vicine, così da favorire l’impollinazione incrociata.

La fioritura avviene molto presto, già ad aprile, e i frutti maturano tra fine maggio e giugno. La pianta di mirtillo siberiano è longeva e può vivere oltre vent’anni, con una produttività crescente fino al quinto anno di età.

Grazie alla sua resistenza al freddo e alla precocità di raccolta, il mirtillo siberiano è diventato una scelta popolare nei giardini familiari del Nord Europa e, più recentemente, anche in Italia.


Raccolta e usi del mirtillo

La raccolta dei mirtilli varia a seconda della specie e del clima.

  • Il mirtillo americano si raccoglie da giugno ad agosto.
  • Il mirtillo nero spontaneo matura tra luglio e settembre.
  • Il mirtillo siberiano anticipa tutti, con bacche pronte già a fine maggio.

I frutti vengono raccolti a mano, quando assumono il colore tipico della varietà. Sono ottimi freschi, ma si prestano anche alla trasformazione in succhi, marmellate, sciroppi e dolci.

Grazie all’alto contenuto di antiossidanti, i mirtilli sono tra i frutti più indicati per la dieta quotidiana e per il benessere della vista e del sistema circolatorio.


Conclusione

Il mirtillo, in tutte le sue varietà, è una pianta preziosa e versatile. Dalle specie spontanee di montagna alle varietà americane da giardino, fino al mirtillo siberiano, la sua coltivazione è alla portata di tutti, purché si rispettino poche regole fondamentali: terreno acido, irrigazione regolare e buona esposizione solare.

Il pH corretto, la scelta del substrato e l’acqua priva di calcare sono i tre pilastri per ottenere piante sane e produttive.

Tra le specie, il mirtillo siberiano merita una menzione speciale: originario delle regioni più fredde del pianeta, rappresenta la prova che anche nei climi più rigidi la natura sa offrire frutti straordinari per gusto, resistenza e bellezza.

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