Tecniche di coltivazioneCompostaggio & concimazione

Cenere di legna: guida pratica per concimare orto e piante (dosi, rischi, antiparassitario)

Ogni inverno la domanda torna puntuale: la cenere concima davvero? E se sì, come usarla senza bruciare radici o alterare troppo il terreno? La cenere di legna è un “correttivo” ricco di sali minerali, soprattutto potassio e calcio, che può aiutare in alcune colture (fioriture, fruttificazione, brassicacee), ma non è un concime completo e va dosata con attenzione. Qui trovi tutto: cosa contiene la cenere di legna, come impiegarla nell’orto e in vaso, come gestirla nel compost, e un uso tradizionale: la cenere di legna come antiparassitario naturale (barriere contro lumache & co.).

Attenzione: la cenere “giusta” è solo quella di legna vergine (ramaglie/potature/legna da camino non trattata). Evita cenere da legni verniciati o impregnati, pallet trattati, carbone/brisol, carta inchiostrata: possono contenere sostanze indesiderate.

Cosa contiene la cenere di legna (e perché non sostituisce tutti i concimi)

La cenere deriva dalla combustione della parte organica del legno: restano i sali minerali. In media (i valori cambiano in base all’essenza e alla temperatura di combustione):

cenere di legna
  • Potassio (K): spesso 4–7% (come K₂O). Utile per fioritura e fruttificazione.
  • Calcio (Ca): frazioni importanti (effetto alcalinizzante sul suolo, simile a una calce dolce).
  • Magnesio (Mg) e fosforo (P): presenti, ma non in quantità elevate.
  • Oligoelementi: tracce (Fe, Mn, ecc.).
  • Azoto (N): praticamente assente (va “in fumo”).

Questo significa che la cenere di legna concime è sbilanciata: è un apporto di potassio e un correttivo di pH (alza il pH), non un “concime NPK” completo. Per colture esigenti o suoli poveri, dovrai comunque integrare con ammendanti organici (compost maturo, letame ben decomposto, humus di lombrico) e, se serve, con azoto da fonti idonee (cornunghia, lupini macinati, ecc.).

Attenzione pH: su suoli già neutri/alcalini, o con piante acidofile (azalea, camelia, rododendro, mirtillo), la cenere non è indicata: alzando il pH può bloccare nutrienti e dare clorosi. Prima di usarla, valuta un test pH.

La cenere concima? Sì, ma “con giudizio”

Se per “concimare” intendi “dare nutrienti”, la risposta è sì… e no:

  • , perché apporta soprattutto potassio (utile a pianta in fiore e fruttifere), un po’ di fosforo/magnesio e calcio che tampona l’acidità.
  • No, se pensi che basti solo cenere: manca l’azoto (crescita vegetativa) e il fosforo non è altissimo. Quindi la cenere è un complemento da usare in modo mirato, non l’unico nutrimento.

Come regola, considera la cenere un correttivo + potassico: ottima a fine inverno/inizio primavera per preparare aiuole e perenni da fiore; utile in autunno (su suoli acidi) per ammendare. Evita dosi ripetute e abbondanti.

Come usare la cenere per concimare: dosi, momenti e pratica

Dosi indicative (parti basse = più sicuro)

  • Orto in piena terra: 30–70 g/m²/anno (≈ 1–2 manciate sottili a m²), mai tutte insieme: meglio spolveri leggeri 1–2 volte l’anno, subito incorporate con zappa/raspa.
  • Giardino ornamentale: simile all’orto, ma solo in aiuole non acidofile.
  • Vasi: massima prudenza. In genere evita l’uso diretto: il rischio di salinità e pH troppo alto è dietro l’angolo. Se proprio vuoi provare su vasi grandi (≥30–40 cm), pizzichi minimi (mezzo cucchiaino mescolato allo strato superficiale), una tantum.

Quando: fine inverno / inizio primavera (prima delle piogge o irrigazione), oppure in autunno su suoli acidi. Come: setaccia la cenere (niente carboni grossi), spargila sottile sulla superficie e incorpora leggermente (1–2 cm). L’acqua scioglie i sali utili e li porta al profilo radicale

Attenzione miscugli: non usare la cenere insieme a concimi azotati in forma ammoniacale (urea, nitrato ammonico, solfato ammonico): l’alcalinità favorisce la perdita di ammoniaca. Mantieni almeno qualche settimana di distanza fra i due apporti.

Cenere nell’orto: esempi pratici

  • Piantine da fiore e ortaggi “da frutto” (es. pomodori, peperoni, zucche): l’apporto di potassio può giovare alla fioritura e qualità dei frutti (dosi leggere, mai su piante stressate).
  • Brassicacee (cavoli, broccoli): gradiscono suoli ben dotati di calcio e non troppo acidi → piccole correzioni col calcio della cenere possono aiutare.
  • Aglio, cipolla, porro: suoli non acidi + microspolveri pre-trapianto.
  • Da evitare con la patata: l’eccesso di pH può favorire la scabbia comune; meglio lasciar perdere su appezzamenti destinati alle patate.

Cenere per le piante in vaso (balcone/terrazzo)

In contenitore il margine d’errore è minimo: sali concentrati, volume ridotto, pH che schizza in fretta. Se il terriccio è acido (torba + perlite) e la pianta non è acidofila, puoi provare un pizzico di cenere solo su vasi grandi e solo se misceli bene nello strato superficiale, annaffiando dopo. Ma come regola, in vaso è più saggio puntare su concimi bilanciati (o su irrigazioni con “compost tea” ben fatto) e riservare la cenere alla piena terra o al compost.

Attenzione vasi: segni di eccesso dopo cenere = punte fogliari bruciate, clorosi, croste biancastre in superficie. In tal caso, lavaggio con abbondante acqua e sospendi qualsiasi apporto.

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