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Coltivazione di lamponi per raccolti continui tutto l’anno

Perché coltivare i lamponi (anche in spazi piccoli)

Coltivare i lamponi a casa è una di quelle cose che sembrano da esperti e invece è molto più semplice di quanto pensi. Una buona pianta di lamponi ti ripaga con frutti dolci, morbidi e profumati, che trovi pronti ogni mattina per settimane. A differenza di altre piante da frutto “serie”, qui non devi aspettare anni: già dal secondo anno la produzione è più che interessante.

In più la coltivazione di lamponi è estremamente flessibile. Puoi mettere una singola pianta di lamponi in vaso grande sul balcone. Puoi piantare 2-3 piante in una fila nell’orto con un semplice filo come sostegno. Puoi creare una parete produttiva addosso a una rete metallica e usarla anche come frangivista verde. E tutto questo senza occupare mezzo giardino.

pianta di lamponi

Un lamponeto domestico ti permette anche di avere varietà che al supermercato non vedi quasi mai: più aromatiche, più morbide, più dolci. E poi il lampone appena colto è un’altra storia rispetto al lampone da banco frigo. Il lampone commerciale viene raccolto quando è ancora leggermente acerbo, per non sfaldarsi nel trasporto. Il tuo no. Il tuo lo cogli al punto giusto, cioè quando cede dolce tra le dita.

In questo articolo vediamo passo passo come coltivare i lamponi, la differenza tra una pianta di lamponi rifiorente e una non rifiorente, come sostenere i tralci, come gestire la potatura lamponi rifiorenti, come irrigare e nutrire, e come portarti a casa raccolte continue fino all’autunno (in alcune zone anche oltre).

Scegliere la pianta di lamponi giusta: rifiorente o non rifiorente?

Prima di tutto, che lampone metti a casa tua? Qui entra in gioco la differenza tra lampone rifiorente e lampone non rifiorente.

Un lampone rifiorente (chiamato anche remontante) fa due produzioni: la prima a inizio/metà estate e la seconda in fine estate-autunno, sui tralci dell’anno stesso. È la scelta perfetta se vuoi raccogliere a lungo e avere lamponi “freschi da colazione” anche a settembre.

Un lampone non rifiorente, invece, produce una grossa fioritura e fruttificazione in un periodo più concentrato, in genere su tralci cresciuti l’anno precedente. È fantastico se vuoi tanta quantità in poco tempo (es. per confetture), ma meno continuo lungo la stagione.

Quindi: se il tuo obiettivo è avere lamponi spesso e per molti mesi, scegli una pianta di lamponi rifiorente. Se il tuo obiettivo è quantità concentrata, ad esempio per fare marmellata o scorte, valuta le varietà non rifiorenti.

Capire questa distinzione è fondamentale perché determina tutto: come gestisci il sostegno, quando fai la potatura lamponi rifiorenti e quando tagli via i tralci vecchi.

Dove mettere i lamponi: vaso, piena terra o addossati a un sostegno

Parliamo di spazio. Puoi fare tre cose realistiche.

  1. In vaso
    La coltivazione di lamponi in vaso è possibile, ma non con il vasetto microscopico decorativo. Serve un contenitore da almeno 30-35 cm di profondità e buoni fori di scolo. Metti sul fondo uno strato drenante (argilla espansa o ghiaia grossolana) e poi riempi con terriccio ricco ma arieggiato. Se sai già che il vaso starà al sole forte tutto il giorno, scegli un colore chiaro o proteggi il vaso nei mesi più caldi: il caldo eccessivo sulle radici stressa la pianta di lamponi e accorcia la vita dei tralci.
  2. In piena terra
    Se hai un piccolo orto puoi mettere 2-3 piante in fila. Occhio: i lamponi tendono a emettere polloni (nuovi getti) e ad allargarsi, quindi meglio destinare loro una striscia tutta per loro anziché infilarli nel mezzo dell’orto delle insalate. Una fila stretta di lamponi lungo una rete è già un mini frutteto.
  3. Contro un traliccio o una rete
    Questa è la soluzione più pulita e produttiva in assoluto. Metti i lamponi addossati a una rete o a fili tesi tra pali, li leghi in verticale e tieni i tralci ordinati. È esattamente lo stesso principio che si usa con altri piccoli frutti come le more e le more senza spine.
Errore comune: piantare i lamponi “dove c’è spazio” senza pensare ai sostegni. Senza un minimo di guida i tralci si piegano, toccano terra, marciscono dopo la pioggia e i frutti si sporcano. Meglio decidere da subito dove li farai crescere in altezza.

Preparare il terreno nella coltivazione di lamponi

Il lampone ama un terreno fertile, ricco di sostanza organica, ma non zuppo. Odia i ristagni. Se stai per coltivare i lamponi in piena terra, lavora il suolo incorporando compost maturo o stallatico pellettato ben decomposto. Il terreno deve essere morbido, arieggiato e drenante.

Se invece devi mettere la pianta di lamponi in vaso, usa un terriccio per piccoli frutti / frutti di bosco, arricchito con un po’ di compost e alleggerito con perlite o pomice fine. Questo vale anche per gli altri “rubus” come more e ibridi tipo tayberry, loganberry, boysenberry, che spesso si gestiscono in modo simile e che vedremo nella guida dedicata su tayberry, loganberry e boysenberry.

Livello pH: i lamponi preferiscono leggermente acido / subacido, non fortemente calcareo. Se l’acqua del rubinetto da te è molto dura e vedi ingiallimenti tra le nervature (clorosi), alterna con acqua piovana raccolta o acqua lasciata decantare.

Altro punto importante: drenaggio. Se l’acqua si ferma alla base dei tralci, puoi avere marciumi al colletto e muffe. Queste condizioni sono simili a quelle che fanno esplodere funghi e muffe sulle fragole (vedi malattie delle fragole). Il concetto è sempre quello: umidità sì, pantano no.

Impianto: come coltivare i lamponi passo dopo passo

Ora facciamo pratica. Come si impianta davvero una pianta di lamponi?

  1. Scava una buca leggermente più larga del pane di terra della piantina.
  2. Bagna leggermente la zolla della pianta di lamponi prima di posizionarla, così non trapianti a radici asciutte.
  3. Sistema la pianta alla stessa profondità a cui era nel suo vaso originale. Non interrare troppo il colletto.
  4. Riporta il terreno attorno e compatta leggermente con le dita, non con tutta la mano pesante.
  5. Irriga bene subito dopo il trapianto, così il terreno aderisce alle radici.

Subito dopo l’impianto conviene già pensare a un sostegno, anche se la pianta è ancora piccola. Abituare da subito i tralci a stare ordinati vuol dire meno rotture quando saranno lunghi 1,5-2 metri.

Se stai per coltivare i lamponi sul balcone in un vaso singolo, valuta una piccola griglia o un mini traliccio a ventaglio: il lampone ha l’istinto di crescere in alto e poi cedere di lato sotto il peso dei frutti. Se lo lasci piegare, i rami sfregano tra loro e favoriscono sfaldature e infezioni.

Sostegni e legature: tenere in piedi la pianta di lamponi senza caos

Ecco la parte che fa davvero la differenza tra una coltivazione di lamponi “bella da vedere e facile da raccogliere” e un pasticcio ingestibile.

Il metodo base è il sistema a fili:

– Infili due pali robusti (legno trattato o, meglio ancora, pali zincati) alle estremità della fila di lamponi.
– Tendi 2-3 fili zincati orizzontali tra i pali, a diverse altezze (per esempio 60 cm, 100 cm, 140 cm).
– Man mano che i tralci crescono, li avvicini ai fili e li leghi con clip morbide o legacci elastici, senza strozzare il ramo.

Questo dà tre vantaggi:

  1. I tralci stanno dritti, non strisciano a terra.
  2. L’aria circola tra le canne, quindi meno problemi di muffe.
  3. La raccolta è comodissima perché i frutti sono esposti e li vedi tutti.

Su balcone o terrazzo puoi fare la stessa identica cosa in piccolo: un vaso lungo rettangolare, due tutori verticali e dei mini-fili orizzontali. Lo stesso trucco funziona anche con le piante senza spine delle more; se vuoi gestire more in modo ordinato senza sanguinare ogni volta che ti avvicini alle bacche, ti tornerà utile l’articolo sulla coltivazione delle more(piante di more senza spine, sostegni stretti e potatura furba).

Irrigazione e nutrimento: quanto bere e come concimare

La pianta di lamponi ama l’umidità costante ma non sopporta avere le radici immerse nell’acqua. Quindi la regola è: terreno sempre leggermente fresco, mai pantano.

In piena terra, se hai pacciamato bene la fila (paglia, corteccia fine, tessuto pacciamante traspirante), l’acqua evapora più lentamente e puoi bagnare meno spesso ma più in profondità. In vaso, invece, si asciuga tutto più in fretta e tocca controllare con il dito: se i primi 3-4 cm sono asciutti, irriga. Se sono ancora freschi, aspetta.

Per quanto riguarda il nutrimento: alla base della coltivazione di lamponi c’è il potassio. Il potassio aiuta la formazione dei frutti e il sapore. Un concime per piccoli frutti o un concime ricco di potassio nella fase di fioritura e allegagione ti dà lamponi più pieni e più dolci. Evita di strafare con l’azoto: troppo azoto = tante foglie verdi e vigorose ma meno frutti.

Questo schema del “poca acqua ma costante / potassio al momento giusto” è lo stesso che usi anche con altri piccoli frutti coltivati in vaso, come fragoline e more nane, e che spieghiamo spesso anche negli articoli dedicati ai piccoli frutti in vaso tipo “piccoli frutti in vaso: 10 errori comuni da evitare“.

Potatura lamponi rifiorenti e gestione dei tralci

Per capire la potatura devi ricordare la regola d’oro: il lampone rifiorente fruttifica anche sui tralci dell’anno in corso. Questo è diverso dai non rifiorenti, che fruttificano soprattutto sui tralci dell’anno precedente.

Cosa significa in pratica?

  • Dopo la stagione di raccolta, nei lamponi rifiorenti puoi tagliare basso (quasi a raso) i tralci che hanno già prodotto, lasciando però i tralci giovani e vigorosi nati di recente. Questi giovani tralci saranno i prossimi a produrre.
  • Nei lamponi non rifiorenti devi stare più attento a non eliminare i tralci “giusti”, perché quelli che quest’anno hanno solo vegetato saranno quelli che fruttificano l’anno dopo.

Con la potatura lamponi rifiorenti si lavora “pulito”: rimuovi il legno vecchio, lasci il giovane, mantieni ordine e aria. Il risultato è che la pianta è più facile da gestire e si riduce tantissimo il rischio di marciumi e muffe interne ai cespi, che sono favoriti da ammassi di tralci secchi e spezzati.

Non aver paura di tagliare. Molti tengono tutti i tralci “perché magari producono ancora”. Risultato: groviglio ingestibile, pochi frutti piccoli e umidità alta = funghi. Meglio meno tralci ma sani, legati bene al filo, con aria che circola.

Parassiti, uccelli e problemi comuni

Gli uccelli adorano i lamponi maturi. Se lasci i frutti ben esposti su un filare, loro ringraziano. È il motivo per cui molti hobbisti, appena inizia la vera produzione di lamponi, coprono il filare con una rete anti-uccelli leggerissima. Ti basta appoggiarla sopra ai fili e fissarla ai lati con mollette o clip. Non serve murare tutto, basta complicare l’accesso.

Per quanto riguarda parassiti e malattie: il lampone è meno “drammatico” rispetto ad esempio alla fragola, ma può comunque soffrire in caso di ristagno prolungato o troppa compattazione interna dei tralci. Se inizi a vedere parti molli, marciume basale, macchie sui frutti, lavora subito sulla pulizia: togli i frutti rovinati, apri la chioma, migliora aria. È lo stesso principio che usiamo quando gestiamo le fragole dentro sistemi verticali tipo torri e pallet, spiegato qui: coltivare fragole in verticale fai da te. Aria e drenaggio battono metà dei problemi fungini.

Raccolta continua tutto l’anno (o quasi)

Parliamo di raccolto. Con un buon lampone rifiorente puoi avere lamponi già in inizio estate e poi di nuovo più avanti, spesso fino a inizio autunno. Non è “tutto l’anno” in senso letterale nel clima italiano medio, ma è sicuramente una stagione lunga e scaglionata, molto più lunga rispetto a un lampone non rifiorente classico che fa il botto e basta.

Il trucco è non far stressare la pianta. Se lasci i frutti troppo maturi attaccati al ramo fino a quando sono quasi molli, la pianta “pensa” di aver già fatto il suo lavoro e rallenta. Se invece raccogli regolarmente appena il frutto è ben colorato, dolce e morbido (ma non ancora sfatto), spesso la pianta continua a fiorire.

Quando raccogli il lampone, tienilo tra pollice e indice e ruota leggermente. Se viene via subito, è pronto. Se devi tirare forte, lascialo ancora un giorno.

Ricorda anche una cosa: avere la tua coltivazione di lamponi vuol dire poterli mangiare in purezza, senza zucchero aggiunto. È lo stesso vantaggio che hai con le altre bacche casalinghe, tipo fragoline super profumate in vaso o le more senza spine da balcone: raccolto immediato, gusto pieno, niente trasporto.

La verità è che una singola pianta di lamponi, se impostata bene e gestita con sostegni, irrigazione corretta e una potatura lamponi rifiorenti ragionata, diventa una macchina che ti produce frutti per mesi. E quando ti abitui ad alzarti la mattina e prendere direttamente dal ramo il lampone più maturo… smetti di comprarli.


Domande frequenti

Come scegliere tra un lampone rifiorente e uno non rifiorente se voglio raccolti lunghi?

Un lampone rifiorente fruttifica due volte: prima sui tralci vecchi (inizio estate) e poi di nuovo sui tralci giovani dello stesso anno (fine estate/autunno). Questo ti dà una produzione scalata e continua. Il lampone non rifiorente concentra quasi tutta la produzione in un unico picco, sui tralci dell’anno precedente. Se vuoi mangiare fresco a lungo sul balcone, scegli un lampone rifiorente. Se vuoi tanta quantità in poco tempo (per conserve, dolci, scorte), allora va bene anche un non rifiorente. La scelta della pianta di lamponi cambia completamente anche il modo in cui farai la potatura lamponi rifiorenti e come imposterai i sostegni.

Come devo gestire realmente i tralci durante l’anno per evitare caos e perdita di resa?

Nella coltivazione di lamponi la gestione dei tralci è tutto. Ogni anno nascono nuovi getti vigorosi (i cosiddetti primocani), che poi diventano i tralci fruttiferi. Quello che devi fare è selezionare i tralci sani, legarli ai fili o al traliccio e rimuovere quelli vecchi, secchi o spezzati dopo la fruttificazione. Questo vale soprattutto per la potatura lamponi rifiorenti: non lasciare un groviglio “tanto poi vedo”, perché rami strofinati tra loro = ferite aperte + più rischio di muffe, specialmente alla base. Tenere pochi tralci ben legati migliora aria, luce e dimensione del frutto.

Posso davvero coltivare i lamponi in vaso e avere raccolti seri o è una perdita di tempo?

Puoi, ma solo se li imposti con criterio. La coltivazione di lamponi in vaso funziona se: usi un vaso profondo (almeno 30-35 cm) con drenaggio serio, un terriccio ricco ma arieggiato (non fango da giardino), un sostegno verticale già dal primo anno e un’irrigazione costante ma non esagerata. Se lasci il vaso seccare completamente e poi lo allaghi, la pianta stressa, produce frutti più piccoli e smette presto. Se invece gestisci acqua e sostegno come fosse un mini filare, puoi ottenere una produzione continua per mesi, molto simile a quella in piena terra, soprattutto scegliendo un lampone rifiorente legato bene ai fili.

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